HeyYou!
un cortometraggio di Maria Rosaria Omaggio
Synopsis
Produzione JACQUES LIPKAU GOYARD e Human Touch Production
Lady MARIA ROSARIA OMAGGIO
Father & Charlot BRIAN LATINI
Warden & Policeman ROBERTO FAZIOLI
Warden’s wife & Window woman FRANCESCA DI FRANCO
and introducing as the “Kid” GABRIELE LUCA DAVOLI
Director of Photography GIANNI MAMMOLOTTI (a.i.c.)
Editor VINCENZO OLIVA
Story MARIA ROSARIA OMAGGIO
Music PFM – PREMIATA FORNERIA MARCONI
Soundtrack FRANZ DI CIOCCIO & PATRICK DJIVAS
Costume Designer MASSIMO CANTINI PARRINI
Stage Coordination GRUPPO JOBEL
Mural Artwork GOJO
Costumes SARTORIA TIRELLI e TEATRO DELLA BOTTEGA
PRESS
“Hey You” è un film muto, senza dialoghi, solo musica, ma musica classica arrangiata rock. Una donna, proprietaria di una fabbrica di mezzi per il cinema, è ancora nel suo ufficio dopo la chiusura. Si accorge nei monitor di sicurezza che nella sala macchine c’è un bambino in giro con l’uomo delle pulizie. Furiosa per l’intrusione e il possibile pericolo per il bambino, corre fuori dall’ufficio e va in cortile per raggiungere l’area di lavoro. Il guardiano e la moglie non hanno visto nessuno. E la grande porta di ferro marrone è già chiusa. In sala macchine la donna chiede all’inserviente chi sia il bambino e dove si trovi. L’uomo ha paura, nega. Girando per l’edificio, il ragazzino scopre vecchie camere a pellicola su treppiedi e ne è affascinato; la donna lo vede, lui corre via. Lei sorride e lo segue. L’inseguimento termina in cortile, dove il monello ha spaccato un vaso di vetro, poi il ragazzino scompare attraverso la porta in metallo che non è più marrone ma decorata con un gigantesco murale dove è scritto “Hey You”, tra una vecchia macchina da presa, una sedia da regista, rulli di pellicola, l’insegna del “Laboratoire Lumière” e lo schizzo del bambino con uno strano berretto. La donna esita, ma accetta l’invito ed entra per seguirlo. Si ritrova… in una magica New York anni ‘20, di fronte al “Laboratoire Lumière”. Lì la aspetta il monello, ora vestito come sul murale. Si avvicina, ma lui scappa ancora e la strada è deserta. La donna cerca, quando di sorpresa appare l’uomo delle pulizie che esce da un edificio, ma veste i panni e i gesti di Charlot: il vagabondo di Chaplin con i pantaloni larghi retti da strambe bretelle, la giacca da tight, la bombetta, un grosso paio di scarpe, un bastone di bambù e i famosi baffetti. Il ragazzino ricompare e lancia una palletta rossa alla signora, lei la raccoglie mentre il vagabondo e il monello scompaiono dentro un altro edificio. Lei entra, anche se stupita – sono quinte di un set cinematografico e si ritrova avvolta nel buio più totale, con la palla rossa stretta in mano, dentro un piccolo teatro. Assisterà alla performance de Il monello dal film di Chaplin “The Kid”.Quando il bambino si ammala, la signora subisce una metamorfosi e si trasforma nella madre del bambino, che sarà l’unico a pronunciare delle parole sonore: “Ehi, tu!” . La signora e il bambino, mano nella mano vanno, con gioia verso il tramonto sulla via Appia, ma solo dopo aver lanciato la palletta rossa verso gli spettatori.
“Sono i bambini che insegnano, se sappiamo seguirli.
Sono gli adulti di domani, coloro che possono rendere il mondo migliore.”
Una serata in un piccolo teatro è stata l’irrefrenabile scintilla di questo corto: il desiderio di fissare in immagini la spontaneità del piccolo protagonista e la mia emozione. Dopo una serie di provocazioni nella vita reale, una donna decide di abbandonare la strada dell’appagante ripetizione degli impegni quotidiani per entrare in un luogo oscuro e sconosciuto, seguendo la palletta rossa lanciata da un bambino. Il breve film si ispira alla giovane creatività, il nuovo che si confronta con il vecchio sistema. L’innovazione ha solide basi solo sulla migliore tradizione come preziosa memoria e lo script nasce proprio dalla messa in scena di un capolavoro del 1921: “The Kid”, per l’Italia “Il monello”, il primo lungometraggio di Charlie Chaplin. In questo cortometraggio non ci sono parole, ma solo musiche e rumori e un’unica battuta finale del bambino, “Hey you!”. Senza utilizzare la citazione del bianco e nero, pur omaggiando azioni chapliniane, le immagini hanno tinte prima accese, poi calde e dorate come le prime foto a colori. Gli abiti quotidiani e i luoghi contemporanei diventano costumi e scenografie. Il cinema incontra ancora il teatro. Così la colonna sonora è musica classica, ma eseguita con un arrangiamento moderno, con un ponte fra culture musicali distinte, ma non distanti. Gli slanci del suono classico dell’orchestra si abbracciano, giocano col suono elettrico. La complicità, la disponibilità e l’alta preparazione di amici professionisti della migliore tradizione cinematografica italiana ne hanno resa possibile la realizzazione. Maria Rosaria Omaggio
“Il Comitato Italiano per l’UNICEF sostiene la sua Goodwill Ambassador Maria Rosaria Omaggio perché tratta con grande sensibilità e delicatezza nel cortometraggio “HEY YOU!” il tema del diritto alla partecipazione e alla libera espressione per tutti i bambini. La vita artistica e culturale di un Paese si sviluppa e si arricchisce con il contributo irrinunciabile di ogni bambino.”
by PFM-Premiata Forneria Marconi
Quando Maria Rosaria Omaggio ci ha parlato di Hey You!, aveva già terminato le riprese. Sorridendo, ci ha confidato di aver usato la nostra musica come linea guida per il suo lavoro. L’entusiasmo di Maria Rosaria ci ha contagiato, tanto da avere subito accettato di adattare alcune nostre composizioni alle immagini del suo film.
Hey you! è un’opera ricca di elementi della sfera emotiva, in continuo equilibrio tra sogno, realtà, fantasia e suggestioni “da cinema muto”. Sono elementi che anche noi amiamo molto, perché appartengono anche al nostro modo immaginifico di creare musica. Comporre e arrangiare significa superare schemi e convenzioni, per lasciarsi guidare dal bambino che abbiamo dentro di noi e che sa sempre ritrovare la strada dei sogni. É meraviglioso che nella lingua inglese suonare e giocare si traducano allo stesso modo: “to play”.
Inutile dire che il film ci ha catturato subito alla prima visione. Ci siamo mossi tra le immagini, guidati dallo stesso spirito che ci ha fatto realizzare il progetto musicale PFM in Classic, le cui musiche sono state scelte da Maria Rosaria per Hey You!. PFM in Classic, nato come esperimento musicale con l’inento di creare un ponte ideale fra due culture distine ma non distanti, supera il preconcetto di differenza tra stili musicali. La musica è bella tutta, basta scavalcare i pregiudizi.
Anche il film crea un ponte: ha una trama molto intrigante, che favorisce i cambi di atmosfera e accompagna la trasformazione della realtà, il bambino reale, nel gioco fantastico che lo trasporta dentro il cinema, fino al punto di diventare il famoso “Monello”, accanto a Charlot. Girato negli stuti di Cinecittà, riesce a ricreare la suggestione dell’autentico spirito “Chapliniano”. Un pensiero anche per Jacques Lipkau Goyard che con grande sensibilità ha prodotto Hey You!.
Franz Di Cioccio e Patrick Djivas (PFM)
HEY YOU !
a short film by Maria Rosaria Omaggio
Synopsis
“HEY YOU” is a silent movie, no dialogues, just music. Human Touch Product ion di Marco Kuveiller www.humantouchproduction.com – info@humantouchproduction.com sede legale: Viale di Trastevere, 141 00153 Roma sede operativa: Via Anagnina,16 00173 Roma REA 1406032 p. IVA 01498080538 c.f. KVLMRC54L09H501H Pagina 4 di 8 A lady, factory owner, in her office after closing hours. She notices in the security monitors a little boy running around a man cleaning the machine shop. Furious for the intrusion and the possible danger for the child, she runs out of the office to the working area, full of silent machines. The woman asks the man who is the child and where he’s hiding him. The man afraid, denies.
Running around the building, the little boy discovers old fashioned film cameras and tripods and is fascinated; the lady sees him, he runs away. She smirks and goes after him. The hide and seek goes on around the factory till the little boy finally disappears through an outdoor metal door decorated with a gigantic mural with a giant “HEY YOU !”, an old film camera, director’s chair, film rolls, a Kid wearing a cap and a “Laboratoire Lumière” sign.
The lady goes after him and… enters a magical New York City Avenue, in front of the “Laboratoire Lumière”…the child, now dressed as the Kid, sees her and waves, then runs away in the deserted Avenue. She starts looking for him, when the cleaning man from the factory comes out of a building, now dressed and behaving as Charlie Chaplin’s Little Tramp with his pair of baggy pants, a tight coat, a small bowler hat, a large pair of shoes, a cane and the famous small moustaches. The Kid tosses a red ball at the lady, she picks it up while the Tramp and Kid walk away saluting and disappearing through a building door…She enters too and is enwrapped in total darkness, with the red ball tight in her hand she walks in watching a Charlie Chaplin shadow lighting up. She faces a small stage.
In rapture, she watches this small theatre, lit by golden lights; the performance of the Kid and the Tramp in a compendium of Chaplin’s film “The KID” where the Tramp acts as the Kid’s father, and when the Kid falls sick, the Lady undergoes a metamorphosis and changes into the mother of the Kid, wearing a 1920’s dress, nestling him until he feels better…The Kid goes back to the Tramp and on his way out turns to the saddened lady saying “HEY YOU !” and calling her to him. The lady and the Kid, hand in hand ride off joyfully into the sunset of the Appian Way.
Director’s statement
It is the children who teach if we know how follow them. They are the adults of tomorrow, those who may make the world better. After a series of provocations in real life, a woman decides to leave the road of fulfilling routine of daily tasks to get into a dark and unknown place, following the red little ball thrown by a child. The leading character – a lady Ceo, facing daily setbacks of real life – is involved in following the Kid’s red ball into a different dimension, not only metaphorically, but as a visionary dream leading to a different reality. An evening in a small theatre was the irrepressible spark of this short film: the desire, watching the performance, to fix in images the spontaneity of the young protagonist and my emotions. The short film is inspired by the young creativity, by new as compared with the old system. Innovation has solid foundations only in the best tradition as a precious memory. The script is born from the staging of a masterpiece of 1921, “The Kid”, for Italy “Il monello,” the first feature long film by Charlie Chaplin. There are no words, just music and noise and a single punchline of the child: “Hey you!”. Without using the quote of black and white, while honouring Chaplin actions, the images have colours first on, then warm-golden as the first colour photos. Daily clothes and places become costumes and sets. The cinema still faces the theatre. So the soundtrack is classical music, but performed with a modern arrangement, on a bridge between different musical cultures, but not far between. The impulses of the classic sound of the orchestra they hug, they play with the electric sound. The complicity, friendship and high competence of Italian film industry pros made this short film, a dream come through
Maria Rosaria Omaggio
“The Italian Committee for UNICEF supports her Goodwill Ambassador Maria Rosaria Omaggio. She realized with great sensitivity and delicacy the short film HEY YOU! about the theme of the right to participation and free expression for all children. The artistic and cultural life develops in a country only when it is enriched with the essential contribution of every child.”
HEY YOU!
by PFM-Premiata Forneria Marconi
When Maria Rosaria Omaggio told us about Hey You !, she had already finished filming. Smiling, she told us that, during the shooting, she utilized our music as a guideline. The enthusiasm of Maria Rosaria infected all of us, so as to have immediately agreed to adapt some of our compositions to the images of his film.
Hey you! It is a work rich in elements of emotional world, in a continuous balance among dream, reality, fantasy and suggestions like “silent films”.
These are elements we appreciate a lot, because they belong also to our imaginative way to create music. Compose and arrange music means overcoming of patterns and conventions, it means to be guided by the child we have inside of us and who knows, better than adults, how to find the way of dreams.
It is wonderful that in English language play music and play for a child with a little red ball is the same one word: “play”.
Needless to say that the film has captured immediately just at the first sight.
We moved through the images, guided by the same spirit we had realizing the musical project PFM Classic, whose music has been chosen by Maria Rosaria for Hey You !.
PFM in Classic, originally was born as a musical experiment to create a bridge between two different sections of musical styles, but… Music is beautiful throughout, just step over any prejudice.
Even the film creates a bridge between old and new movies. It has a very intriguing plot, which favours the change of atmosphere and accompanies the transformation of reality. The real child, in the great game that it carries in the cinema, arrives to the point of becoming the famous “Kid”, next to Charlot.
Shot in Cinecittà Studios, manages to recreate the charm of the authentic chaplinian character.
Also an applause for Jacques Lipkau Goyard, who sensitively produced Hey You!
Franz Di Cioccio and Patrick Djivas (PFM)